La prima volta che sono entrato qui dentro… non ne ero certamente convinto. E sicuramente non ero contento di essere capitato in questo posto.  

Tutta colpa del prof. Morelli, che aveva parlato con mia madre e le aveva detto che mi avrebbe fatto bene, che mi avrebbero aiutato con lo studio, che mi sarebbe servito per prepararmi all’esame di terza media… bla bla bla. Che palle!  

Non avevo nessuna voglia di andarci, ma la mamma insisteva così tanto che io facessi almeno una prova, che alla fine ho deciso di accontentarla.

La prima impressione, poi, non è certo stata delle migliori… Quando ho visto quello che poi ho scoperto essere un po’ il capo di sto posto (qui lo chiamano coordinatore), ricordo che ho pensato cose del tipo… Ma quanto è euforico quest’uomo? Cosa vuole da me? Che cosa mangia? E soprattutto… perché? 

Insieme a lui c’erano altri due educatori, un maschio e una femmina, anche loro tipi abbastanza improbabili, secondo me. E poi una serie di ragazzi e ragazze delle medie come me, qualcuno lo conoscevo già, altri li vedevo a scuola, ma non sapevo in che classe fossero o come si chiamassero.  

Ricordo che quella prima volta ho provato a starmene per i fatti miei, ma è stato impossibile, gli educatori ci stavano addosso… da morire… Guardavo anche gli altri intorno a me, volevo vedere se loro erano a disagio o stavano bene in quella situazione, e tutto sommato mi sembravano rilassati. Anzi, sembrava che si stessero anche divertendo, almeno la maggior parte di loro. Qualcuno invece stava sudando su delle espressioni di matematica e qualcun altro invece stava ripetendo verbi di francese. 

Quel pomeriggio sono tornato a casa con i compiti fatti a metà, la mamma mi ha chiesto com’era andata…  

Mah… così… 

Ma ci torni giovedì? 

Non sapevo sinceramente cosa risponderle. Un po’ l’idea di tornare in quel posto mi… dava la nausea, un po’ avevo la sensazione che ci fosse altro da scoprire, un po’ non volevo dare un dispiacere alla mamma. 

Mmmh… va bene, ci provo ancora una volta. 

Adesso sono mesi che vengo qui regolarmente il martedì e il giovedì pomeriggio, a fare i compiti. Insieme agli educatori abbiamo iniziato a scrivere un diario e oggi mi hanno chiesto di raccontare cos’è per me il CG Friends. 

Sinceramente, se non fosse stato per il CG, non avrei mai conosciuto un sacco di persone che ora mi stanno molto simpatiche. E non avrei mai trovato l’aiuto incredibile che mi danno con lo studio e tutte le altre cose che adesso non voglio elencare… tanto loro che leggeranno questa pagina le sanno già tutte perfettamente. 

Grazie al CG! 

(dal diario di Andrea, 13 anni)