di Elena Sala, volontaria in Servizio Civile, e Anna Sironi, tirocinante a Casa Suraya

Paolo Bordino, in arte Pao, è un famoso street artist milanese, che ama re-interpretare il contesto urbano in modo creativo e giocoso. Le sue opere più conosciute sono i pinguini dipinti su panettoni di cemento e paracarri, ma non solo, anche i dissuasori della sosta trasformati in delfini, i pali della luce in margherite, i bagni pubblici in lattine Campbell. Pao si lascia ispirare direttamente dall’oggetto stesso, dalla sua forma e dalla posizione, creando soggetti fantastici, colorati, ironici, spensierati.

Mercoledì 29 settembre 2021 gli adolescenti di Casa Suraya hanno incontrato proprio Pao e, travolti dalla sua creatività contagiosa e dalla sua grande passione per le bombolette spray, hanno potuto trascorrere un pomeriggio al suo fianco, all’insegna della fantasia, del gioco, della collaborazione e del divertimento.
Perché Pao è uno dei sei artisti che sono stati coinvolti in M.A.N.I., il progetto di rigenerazione artistica dei quartieri più periferici di Milano, appena giunto al termine dopo due anni di collaborazione, ispirazioni artistiche, prossimità e inclusione. Il progetto M.A.N.I. Milano Arte Natura Inclusione nel biennio 2020-21 ha radunato alcuni tra i più importanti artisti della scena internazionale di arte urbana per compiere una missione davvero speciale: non solo restituire colore e bellezza a muri ed edifici nei quartieri di periferia, ma anche riuscire a coinvolgere in questo lavoro le persone che attraversano e abitano quei luoghi, in modo particolare giovani, associazioni e realtà che operano a sostegno della vulnerabilità sociale.

A Pao è stato affidato il compito di rigenerare e decorare gli arredi urbani di via Appenini, nel quartiere Gallaratese. Nulla è a caso nella mente geniale dell’artista, che studiando la forma delle panche mal messe e degradate e riflettendo sul nome della via, non poteva che inventarsi un appellativo del tutto originale e ironico per dare vita alle sue opere d’arte. Ed ecco così gli “Appennuti”!

Quel pomeriggio di fine settembre, gli adolescenti di Casa Suraya hanno potuto sentirsi anche loro artisti per un giorno, accanto a Pao che ha saputo “raccontare” loro la propria arte, trasmettendo allegria e quel tocco di spensieratezza di cui avevano bisogno! Non si sono tirati indietro, ma ciascuno ha dato il proprio contributo sporcandosi le mani e realizzando il proprio appennuto personalizzato, scegliendo tra varie forme di stencil di ali, becco, naso, bocca, occhi e ciuffo, imparando ad usare i colori, le sfumature e i contorni migliori, così come a ripassare le tonalità e aspettare che tutto fosse asciutto per ammirare l’opera finita.

I ragazzi di Casa Suraya, giovani arrivati da lontano, da culture e mondi diversi, si sono sentiti coinvolti, partecipi di un progetto più grande, protagonisti attivi della città che li ha accolti e che li ospita. Il pomeriggio trascorso insieme a dipingere è stato un’occasione per parlare di passioni, talenti, sogni, per raccontare e condividere frammenti di storie. I colori che hanno ricoperto il grigio del cemento hanno regalato ai ragazzi, anche solo per il tempo di un pomeriggio, occhi diversi, per guardare e conoscere se stessi e Milano da un altro punto di vista.
Al termine del pomeriggio, un’inedita scoperta raccontata da Laura, moglie di Pao: proprio lungo il muro esterno di Casa Suraya c’è un’opera dipinta dall’artista il giorno del suo addio al celibato, due panettoni di cemento trasformati in pinguini, con le iniziali L+P scritte in un cuore.

Coincidenze ed esperienze come queste ci ricordano che anche una grande città come Milano è fatta di tante strade e cammini che si incrociano, di incontri, relazioni, legami, e che ognuno di noi può diventare un attore protagonista, anche solo per un giorno. E ricordando il pomeriggio trascorso a dipingere, non possiamo fare altro che sorridere, con il desiderio e la speranza di potersi incontrare di nuovo, per creare ancora insieme qualcosa di speciale e unico.