di Salvatore D’Ambrosio, referente alla redazione del Bilancio Sociale

Tra i vari capitoli che compongono il bilancio sociale è parte irrinunciabile la sezione deputata ad illustrare i dati economici. Il bilancio sociale, come noto, viene solitamente approvato dall’Assemblea dei soci contestualmente all’approvazione del bilancio di esercizio e insieme vengono depositati presso la Camera di Commercio.

Il Bilancio Sociale riproduce quindi in parte i prospetti del bilancio d’esercizio, nello specifico il Conto economico, che mette in evidenza la gestione ordinaria (costi e ricavi), la gestione finanziaria e il risultato dell’esercizio (utile o perdita). Le linee guida ministeriali del 2019 prescrivono, in particolare, di indicare i contributi ricevuti sulla base della loro provenienza pubblica o privata, di fornire specifiche informazioni sulle attività di raccolta fondi, di quantificare il rapporto tra retribuzione annua lorda massima e minima, di indicare se ricorrono indennità di carica, se sono previsti compensi agli organi di controllo o rimborsi ai volontari. Sono tutti dati che il Bilancio Sociale della Farsi Prossimo presenta in diverse sezioni, alle quali si rimanda per il dettaglio delle voci.

Ma, al di là dei prospetti del bilancio di esercizio, la parte più caratteristica del Bilancio Sociale dal punto di vista economico è la riclassificazione del bilancio, che consiste in un diverso modo di esprimere le grandezze economiche registrate dalla contabilità. Per spiegare cosa contraddistingue la riclassificazione rispetto al bilancio depositato, possiamo ricorrere ad un semplice esempio. Se consideriamo 100 € di valore prodotto dalla Cooperativa, nel bilancio depositato si vanno a decurtare da questi 100 € i costi sostenuti per realizzare tale valore (merci, servizi, personale, etc), che nel 2022 ammontano a 98,81 €. Dalla cifra rimanente, ovvero 1,19 €, si sottraggono i costi finanziari, nel 2022 pari a 44 centesimi ogni 100 €. Si ottiene così il risultato di esercizio, nel 2022 con segno positivo (utile), pari a 75 centesimi ogni 100 €.

Nella riclassificazione del bilancio sociale, invece, si sottraggono dai 100 € i costi esterni (merci, servizi, costi bancari, ammortamenti e accantonamenti), pari nel 2022 a 37,54 centesimi. Non si conteggiano tra questi costi le spese sostenute per le persone operanti in cooperativa (soci, lavoratori, ecc.), per l’ente pubblico sotto forma di imposte e tasse, per la comunità e il no-profit sotto forma di donazioni o partecipazioni, per i finanziatori sotto forma di interessi finanziari. 

Queste voci, nell’ottica del bilancio sociale, non sono semplici costi, ma distribuzione della ricchezza prodotta da parte della Cooperativa ai propri portatori di interesse, interni ed esterni. Per ogni 100 € di valore della produzione, la Cooperativa ha prodotto nel 2022 62,46 € di ricchezza, che ha distribuito nel modo seguente: 60,75 € ai lavoratori, 49 centesimi all’ente pubblico, 34 centesimi ai finanziatori, 13 centesimi alla comunità, 75 centesimi alla Cooperativa stessa come utile di bilancio.

La riclassificazione mostra quindi che, in ottica sociale, per ogni 100 € di valore prodotto, la cooperativa ha generato 62,46 € di ricchezza distribuita in senso ampio alla comunità. Si tratta di dati che integrano in senso economico altri elementi del Bilancio sociale, come ad esempio le performance, nelle quali si mettono in luce le prestazioni erogate alle persone che usufruiscono dei servizi della Cooperativa, sempre in un’ottica di creazione di valore sociale in favore della comunità.