di Simona Boffi, referente del progetto Me.Te.Ora per Cooperativa Farsi Prossimo
Il progetto Me.Te.Ora ha iniziato il suo viaggio a gennaio 2022. Promosso dal Consorzio Farsi Prossimo attraverso le cooperative Filo di Arianna, Sociosfera, L’Arcobaleno, Novo Millennio e Farsi Prossimo, ha lavorato fianco a fianco con ragazzi e ragazze in situazioni di disagio psichico e fragilità evolutiva, con le loro famiglie e i loro contesti di vita e di cura.
La sfida di Me.Te.Ora è stata quella di offrire opportunità di sostegno e di crescita concrete e prossime ai giovani in difficoltà, con un approccio sistemico al benessere psico-emotivo dei ragazzi: per “stare bene” non occorrono solo prestazioni specialistiche e sanitarie, ma anche esperienze di socialità, di incontro, di apprendimento. Per questo il progetto ha scommesso sulle reti e sull’integrazione delle competenze.
Una macro-équipe multidisciplinare, composta da 8 professionisti di ambito clinico-sanitario, sociale ed educativo, e diverse micro-équipe territoriali, anch’esse multidisciplinari, hanno collaborato con enti pubblici, servizi specialistici, organizzazioni private e agenzie educative, quali ad esempio scuole e oratori, per la costruzione di nuovi modelli di rete territoriale stabili, per la sensibilizzazione e la formazione della cittadinanza.
In due anni di azione sui territori di Milano, Lecco e Monza Brianza Me.Te.Ora ha coinvolto quasi 800 operatori e 225 servizi e istituzioni, incontrando 1629 adolescenti con fragilità psichiche, di cui 226 seguiti con progetti individualizzati e oltre 400 coinvolti in esperienze di gruppo.
Sono questi i numeri e i risultati presentati il 25 marzo 2023 durante l’incontro di chiusura della prima fase del progetto.
Qual è la scia lasciata oggi dal progetto Me.Te.Ora?
Me.Te.Ora ha lavorato per “andare oltre” e costruire un modo differente di affrontare temi nuovi e complessi come quelli della salute mentale e del benessere dei giovani: problematiche come queste oggi non trovano più risposta nella specificità dei singoli servizi e delle singole professionalità, ma chiedono di oltrepassare, superare gli ordini e i confini, come azione costante e non solo esperienza occasionale. È questa attitudine ad andare oltre che ha permesso alle cooperative di superare i confini del proprio lavoro individuale e immaginarsi insieme ad altre realtà, in altri contesti. Ed è la stessa attitudine specificità che, durante la realizzazione del progetto, ha permesso di oltrepassare superare pratiche e abitudini, costruendo linguaggi, risposte, servizi, strumenti che sono andati al di là degli standard a cui eravamo si era abituati.
Me.Te.Ora ha insegnato che la promozione del benessere e della salute mentale dei ragazzi non può esaurirsi all’interno del sistema socio-sanitario ma deve necessariamente integrarsi nella dimensione educativa e relazionale. Il progetto ha sviluppato processi di collaborazione e corresponsabilità, ha scelto di impattare sui contesti di vita e le pratiche quotidiane nei quali gli operatori, i ragazzi e le famiglie si trovano, per modificarli, rendendoli luoghi stabili di promozione del benessere e dei percorsi di accompagnamento.
Me.Te.Ora non ha lasciato solo una scia, ha creato un nuovo ecosistema, ha creato tanti contesti nuovi, in rete uno all’altro, un po’ come le stelle di una costellazione. E da questa scia si progetta una nuova partenza
(Tavola di Erika Samsa Facilitazione Visuale)