I territori di Baggio e San Siro, nella periferia a nord di Milano, si caratterizzano per la presenza di numerose criticità e situazioni di fragilità. La forte concentrazione di immigrati nei quartieri di edilizia pubblica, così come la presenza di famiglie in condizioni di forte povertà e abusivismo edilizio e la scarsità di risorse per far fronte a tali criticità, portano i ragazzi, soprattutto stranieri, ad essere vittima della povertà educativa.[1]
In questa cornice si inserisce il progetto “Mixitè: comunità educanti e inclusive nei quartieri di Baggio e San Siro”, giunto da poco a metà della sua durata complessiva. Il progetto è realizzato dalla Cooperativa Farsi Prossimo come ente capofila in partenariato con EQUA Cooperativa Sociale, Caritas Ambrosiana, l’Università Commerciale Luigi Bocconi e il Settore Educazione del Comune di Milano. Il progetto, finanziato dall’Agenzia di Coesione Territoriale nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, si rivolge a bambine/i e ragazze/i e alle loro famiglie frequentanti le scuole primarie e secondarie di 1° grado in alcuni istituti coinvolti nel progetto. In particolare, in questi due anni sono state avviate – o consolidate, laddove già presenti – delle collaborazioni con gli Istituti Comprensivi “Bruno Munari” e “Primo Levi” a Baggio e con gli Istituti Comprensivi “San Giuseppe Calasanzio” e “Luigi Cadorna” a San Siro.
Il progetto Mixitè si pone l’obiettivo di contrastare la povertà educativa nei due territori, sostenendo il benessere dei minori e delle loro famiglie a scuola, favorendo una visione di scuola aperta intesa come punto di riferimento territoriale e supportando l’inclusione dei minori più fragili anche fuori dal contesto scolastico. Obiettivi, dunque, ben specifici e differenziati per rispondere alle diverse esigenze e ai bisogni sia dei minori sia delle loro famiglie che frequentano le scuole coinvolte. Per questo motivo il dispositivo di Mixitè mette in campo attività cucite sui bisogni delle scuole stesse, tutte volte al raggiungimento di tali obiettivi: sostegno allo studio – anche per i minori più fragili, ad esempio con Bisogni educativi speciali BES o Disturbi spcecifici dell’apprendimento DSA –, attività laboratoriali per incrementare le competenze digitali, supporto psicologico, iniziative di orientamento scolastico, attività estive e infine la mediazione linguistico-culturale, uno strumento fondamentale per instaurare una buona relazione in un contesto altamente multiculturale come quello delle agenzie educative su cui insiste il progetto Mixitè. Inoltre, grazie al contributo dei docenti esperti in materia di diritto dell’Università Bocconi, nei due quartieri sono presenti due sportelli che offrono consulenza giuridico-legale gratuita alle famiglie più fragili e che presentano situazioni di disagio sociale.
I primi dati raccolti dalle attività del progetto restituiscono un superamento delle aspettative iniziali, mettendo in luce ancora una volta le esigenze e i bisogni sempre più urgenti in questi territori. Da inizio progetto sono stati coinvolti complessivamente circa 2000 beneficiari, minori tra i 7 e i 14 anni e le loro famiglie. Tra questi:
- più della metà è in condizioni di svantaggio e a rischio abbandono scolastico o dispersione;
- dei 272 minori coinvolti in percorsi di supporto allo studio più della metà ha migliorato le competenze cognitive e umanistiche;
- Su 200 minori coinvolti nei laboratori digitali, circa 180 hanno migliorato le competenze STEM – in particolare nella sfera delle competenze digitali – acquisendo nuovi strumenti;
- Su 250 minori stranieri coinvolti in percorsi di prima alfabetizzazione circa 180 hanno migliorato le proprie competenze linguistiche;
- I due sportelli di orientamento giuridico-legale gestiti dai docenti dell’Università Bocconi e hanno coinvolto finora più di 200 persone in colloqui di consulenza gratuita e nella gestione di pratiche amministrative.
Le parole d’ordine di questi 20 mesi di progetto sono state “relazione” e “collaborazione”. Senza dubbio, l’integrazione con i servizi territoriali, la stretta collaborazione con le scuole e la presenza di un impianto progettuale replicato specularmente nei due quartieri ha contribuito notevolmente alla riuscita di tutte le iniziative. Come afferma Simona Boffi, responsabile del progetto Mixitè:
“Ci siamo impegnati nella costruzione di una rete di supporto con altri enti e con le scuole coinvolte nel progetto. Stiamo raccogliendo i primi risultati ma possiamo già affermare che uno in particolare sia stato il punto di forza di Mixitè: la possibilità di creare un mix. Un mix di enti, culture, collaborazioni, bisogni e risposte. Un mix orientato ad un unico grande obiettivo: il benessere dei bambini e dei ragazzi nel loro percorso di crescita”.
[1] La “povertà educativa” viene definita da Save The Children come “la privazione da parte dei bambini, delle bambine e degli/delle adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”.