È il 3 settembre 2025, 10 anni esatti dal ritrovamento del corpo del bimbo siriano Alan Kurdi sulla spiaggia di Bodrum in Turchia. Presso il parco Giambellino, nel Municipio 6 di Milano, a ridosso dell’area giochi è stato inaugurato il murale che ricorda la storia del piccolo Alan.

“Ciò che vedete e il viaggio tentato da Alan è la storia di ciascuno di noi”.

Chi parla è Michelle, 17 anni, arrivata in Italia come minore straniera non accompagnata: ha partecipato alla realizzazione del murale e con poche parole è stata capace di restituire ai cittadini presenti all’inaugurazione il senso dell’opera disegnata sul muro del parco.

L’iniziativa è nata dal desiderio del Municipio 6 di ricordare il sogno di Alan e della sua famiglia.
La cooperativa Farsi Prossimo ha risposto all’appello, coinvolgendo, per la realizzazione del murale, le strutture della rete cittadina che accolgono i minori stranieri non accompagnati in carico al comune di Milano.
Venti ragazzi, provenienti da molti paesi diversi, hanno accettato la proposta con entusiasmo e curiosità e si sono ritrovati tutti i giorni dietro la guida esperta dell’artista Tommaso Sacchi per vivere un’inaspettata esperienza di crescita personale e di incontro con il territorio.

La realizzazione del murale ha unito istituzioni pubbliche, enti del Terzo Settore, cittadini, che come noi credono e operano quotidianamente per testimoniare la tutela dei diritti delle persone che lasciano il loro paese e scelgono l’Europa per vivere dignitosamente.

Accanto a chi vive e abita il quartiere da sempre, a sporcarsi le mani di vernice e colori, ci sono stati tanti giovani che hanno vissuto sulla propria pelle l’esperienza del viaggio e che, come ci ha ricordato Michelle, ci ricordano che la storia di Alan è più attuale che mai.
La traccia lasciata grazie al loro impegno e alla loro dedizione è diventata un segno importante per la nostra città, di ricordo e commemorazione di tutte le persone migranti che attraversano il Mediterraneo, ma anche e soprattutto di speranza e di rinascita, perché come ha detto Mohamed, uno dei ragazzi che ha partecipato all’opera, “sono qui per dire grazie a Milano”, luogo di approdo del loro viaggio.

Ringraziamo il Municipio 6 per questa opportunità, la rete degli enti che accolgono Minori Stranieri Non Accompagnati e il Centro Diurno del Progetto Fr-Agile! Ma il nostro grazie più grande va a tutti i ragazzi e le ragazze che ogni giorno, rimboccandosi le maniche, rinnovano la scelta della nostra città come luogo dove ri-costruirsi un futuro.

Ci auguriamo che questo grande murale possa diventare un segno permanente per ricordare a tutti i milanesi che dietro ad ogni numero, ad ogni arrivo, sbarco o naufragio ci sono volti e storie e che questa memoria collettiva possa trasformarsi in gesti concreti di accoglienza.