di Roberta Molinari coordinatrice educative a sostegno degli oratori e delle Parrocchie di Milano e dintorni

2004, periferia nord-ovest di Milano. Una parrocchia si trova a vivere una situazione complessa di “ragazzi sulla soglia”, cioè né dentro né fuori le dinamiche della comunità. “L’Oratorio è luogo di educazione, di crescita, di accoglienza. Noi non abbiamo gli strumenti e le risorse che servono per educare questi ragazzi, ma loro sono qui e ci interrogano con la loro presenza quotidiana e con i loro comportamenti distruttivi”.

Il parroco, insieme al Consiglio dell’Oratorio, immagina un intervento progettuale, un’équipe di educatori professionali, capaci di dedicare un’attenzione educativa proprio a quei giovani e nello stesso tempo di accompagnare tutta la comunità a crescere nel proprio mandato educativo. Chiama la Cooperativa Farsi Prossimo, che abita da sempre quel territorio, e racconta bisogni, timori, fatiche, desideri, sogni. La dimensione della cura dello sviluppo della comunità, l’attenzione educativa verso i più piccoli e i più fragili, il lavoro nei luoghi delle periferie, portatori di bisogni trasversali, rientrano perfettamente nella mission e nelle priorità della cooperativa. E così ha inizio la storia del Progetto Oratori.

Da quel primo intervento nel lontano 2004 abbiamo abitato numerosi cortili, incontrato migliaia di ragazzi, dialogato con le comunità, sempre con l’obiettivo ultimo di essere presenze educative in questi luoghi altamente significativi che sono gli oratori, per far crescere le risorse presenti accompagnandole nella formazione e nell’operatività.

Non esiste un unico modello, ma insieme con le comunità, i preti, i volontari, in ogni parrocchia si costruisce un progetto specifico, in risposta ai bisogni portati e letti nel tempo. Gli educatori in oratorio quindi hanno diversi mandati: si occupano di doposcuola, presidiano i cortili nell’informalità delle relazioni con chi li abita, piccoli e grandi, accompagnano i percorsi più strutturati dei gruppi accanto ai giovani volontari, offrono il loro sguardo professionale alla comunità tutta in una dimensione di accoglienza e di crescita. Siamo insomma attivatori di processi, di percorsi che accompagnano nel tempo, consapevoli che l’educatore passa, la comunità resta.

La progettualità negli anni si è modificata ed è cresciuta, sempre accompagnata dalla supervisione dell’Area Minori di Caritas Ambrosiana, mettendo al centro le fragilità dei ragazzi, la dimensione dell’integrazione, l’accompagnamento del volontariato, la dinamica della “Chiesa in uscita” che rendo l’oratorio soggetto autorevole e in dialogo con il territorio nella rete di sostegno intorno alle famiglie e ai minori. Questa è la strada intrapresa anche dal progetto “parrocchie e periferie” all’interno del quale operano alcuni educatori Farsi Prossimo.

Oggi la riflessione sul ruolo e la funzione dell’educatore professionale in oratorio è più viva che mai, grazie in particolare al lavoro di riflessione promosso e supervisionato da FOM negli ultimi anni, condiviso tra enti e cooperative che si occupano di educazione in oratorio (TEC). Ne è un esempio l’ultimo convegno diocesano “Professione Oratorio”, nel quale si sono approfonditi i tipi di sguardi che un educatore ha nelle sue aree di intervento: sguardo sulla comunità, sguardo pedagogico sui ragazzi e le ragazze, sguardo complementare rispetto alle altre figure educative, sguardo che crea connessioni, rete e alleanze educative sul territorio.

Questo tempo segnato dalla pandemia ha profondamente segnato il nostro lavoro e lo stare con i ragazzi, ci ha costretto a trovare il modo di accogliere le loro fatiche inascoltate senza poterli “toccare”, guardare in faccia, correre con loro sul campo di calcio. Tutti noi speriamo nella riapertura dei cortili, nella possibilità di poterci incontrare di nuovo nella bellezza dell’informalità…

Ci attende una sfida difficile, che richiederà energie, fantasia, passione, ma soprattutto la forza di portare avanti l’alleanza con una comunità educante, dentro un territorio che travalichi i confini, i muri e i cancelli degli Oratori.