di Danilo Radaelli, coordinatore del CAG Friends

Dopo il grande successo dello scorso anno, a grande richiesta, il CAG Friends quest’anno ha organizzato ben due corsi di teatro: livello base, iniziato a ottobre e conclusosi con lo spettacolo del 20 gennaio, e livello avanzato, partito a gennaio e conclusosi con lo spettacolo teatrale del 21 aprile. Il CAG si è avvalso della collaborazione di Daniela Arrigoni, collaboratrice del Teatro Atir. I corsi hanno coinvolto una quarantina di ragazzi e ragazze ed entrambi gli spettacoli hanno conquistato il sold-out nel teatro cittadino “Casa delle Arti”, coinvolgendo anche moltissimi giovani tra gli spettatori.

La scelta del teatro come strumento pedagogico è maturata appena dopo il periodo pandemico, dal quale moltissimi ragazzi e ragazze sono usciti portandoci un fortissimo bisogno di espressione e liberazione dei corpi: voglia di raccontare, parlare e muoversi, stare, stare assieme e creare.
Il teatro ci è sembrato lo strumento più completo, più libero. In queste due stagioni la partecipazione è stata altissima, e l’energia e la voglia dei ragazzi e delle ragazze ha permesso di coinvolgere moltissimi protagonisti della vita cittadina, dalle istituzioni ai professori, dai giornalisti locali fino alle decine di famiglie che hanno condiviso con noi passione e dedizione.
Nel laboratorio di quest’anno abbiamo scelto di lavorare su due testi molto differenti tra loro, ma accomunati dal desiderio di indagare e riflettere sulla complessità delle relazioni umane, sempre però in chiave ironica, divertente e divertita.
Il primo testo è la graphic novel “Il mio migliore amico è fascista” della disegnatrice di origine tunisina Takou Ben Mohammed, che affronta in maniera intelligente e profonda il tema dell’incontro e dell’alterità. Il secondo è un classico del teatro “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, che ha permesso ai più grandi di confrontarsi con un testo più storico e di un certo spessore.

Il laboratorio teatrale è stato anche pretesto per conoscere e formarsi sulla creazione di un evento culturale, da come nasce a come si progetta e si organizza: tutto il lavoro, infatti, è stato gestito dai ragazzi in collaborazione con gli educatori, dalla creazione della locandina, alla stesura del testo, alle conferenze stampa, fino alla scenografia.
Moltissimi dei ragazzi, inoltre, sono stati coinvolti in progetti artistico-teatrali del territorio, con una grandissima gioia e immensa soddisfazione per il lavoro svolto, e chissà che da queste esperienze non possa nascere qualcosa di più stabile, combinando sempre di più il binomio arte ed educazione…
Noi siamo pronti!