di Paolo Grassini, responsabile dell’Area Minori e Famiglia
“C’era una volta il Centro Chora, un centro diurno per ragazzi nel cuore del quartiere Villapizzone”.
Oggi siamo qui per raccontare la storia di uno spazio che è stato sicuramente più grande di quello fisico. Perché la nostra storia è fatta di decine di altre storie, di avventure, di battaglie, di orchi da sconfiggere, di principesse da salvare, di eroi che diventano grandi, di vittorie… già, proprio come ogni storia che si rispetti.
Per anni il Centro Diurno per minori Chora ha offerto ai ragazzi inviati dai Servizi Sociali di Zona 8 uno spazio educativo individualizzato e di gruppo nel tempo extrascolastico. Ai genitori ha dedicato momenti di aggiornamento sulle attività, ascolto e consulenza su tematiche pedagogiche.
Chora, come la distesa di campi coltivati intorno alla polis greca, parte integrante della città, territorio fertile e produttivo che la circonda, la sostiene, la nutre.
Ma di cosa vive uno spazio di socialità? Di pranzi insieme, uscite sul territorio, attività laboratoriali, ma anche di biscotti, ping pong e altre infinite sciocchezze, di momenti semplici e allo stesso tempo speciali, che oggi ricordiamo con un po’ di nostalgia.
Il centro Chora ha terminato il suo servizio alla fine del mese di dicembre 2022. Ma come tutte le storie che si rispettino continua a esistere nei racconti di tante voci, a cominciare da un “c’era una volta” senza tempo per finire con l’immancabile “E vissero per sempre felici e contenti”.
Perché ognuno di noi sa che il lieto fine di questa storia sta nelle tante storie dei ragazzi che abbiamo incontrato, sta in un seme nascosto tra le pieghe della quotidianità, magari faticosa, in un piccolo germoglio spuntato in uno dei tanti pomeriggi trascorsi insieme al Centro Chora, a chiacchierare in cucina, o a giocare a calcetto, che oggi lotta per crescere sempre di più, sta in un sogno di speranza per il futuro che nessuno riesce a spegnere.
“E vissero per sempre felici e contenti”. Lo auguriamo ad ognuno dei ragazzi del Centro Chora, e alle loro famiglie. E chissà, forse anche al Centro Chora, non solo come un ricordo del passato, ma con il desiderio che possa un giorno tornare ad aprire le porte al quartiere, ad essere luogo di incontro e di cura, ad essere casa per tanti ragazzi, a essere storia delle loro storie.
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